Clay
by Zanellato/Bortotto, 2025
Forme morbide, dalla semplicità sofisticata, incontrano la vocazione alla ricerca sulla materia per dare vita a una poltrona in equilibrio tra design e arte.
Il lavoro di sperimentazione iniziato con la collezione Mangiafuoco prosegue nella poltrona Clay, frutto della ricerca di Zanellato/Bortotto e Moroso sulla ceramica e della volontà di riprodurre una connessione antica ritornando a tecniche e manifatture ormai rarissime. Un’altra materia primordiale che, come lo smalto su rame, ha una forte connessione con il fuoco e che, da esso, viene plasmata nei colori e nelle forme.
La sorpresa è nel retro, come una piccola opera d’arte perfettamente incastonata in un quadro tessile. Lavorate artigianalmente nel distretto storico della ceramica di Nove, Vicenza, lastre di ceramica bi e tridimensionali esaltano questa arte antica attraverso l’uso di smalti e lustri preziosi.
L’applicazione è nuova e inaspettata, perché questi manufatti diventano le schiene di poltroncine imbottite rivestite da preziosi tessuti cuciti con attenzione sartoriale. Una leggerezza formale che, nell’armonia delle proporzioni e nel perfetto equilibrio tra meraviglia e funzionalità, offre un’elevata comodità. A fare da piedistallo, una base lineare in rovere o noce sostiene la seduta rendendola un volume sospeso.
Galleria
Zanellato/Bortotto
Dopo aver conseguito la laurea presso l’Università IUAV di Venezia e l’ECAL di Losanna, presentano “Acqua Alta”, progetto dedicato a Venezia, al Salone Satellite di Milano. Da quel momento, la ricerca sul rapporto tra i luoghi, lo scorrere del tempo e la reinterpretazione di tecniche artigianali tradizionali diventa il loro principale campo applicativo.
Le opere firmate da Zanellato/Bortotto sono state esposte in numerose gallerie e istituzioni, come il MAXXI di Roma, il Museo del Design della Triennale di Milano, il Museo Poldi Pezzoli di Milano, Somerset House e The Aram Gallery di Londra.

