Sedona
by Patricia Urquiola, 2025
“Ho immaginato il letto Sedona come uno spazio personale, un oggetto ideale del quotidiano. L’ultima zona protetta del nostro vivere contemporaneo. — racconta Patricia Urquiola — Spero che il processo di scegliere un letto, la sua comodità, le sue forme, siano una forma di attenzione per quel delicato fondamento del benessere che è il dormire. Un oggetto che ci ricordi l’importanza di tenere lontana da noi la tecnologia per una parte della nostra giornata. Un habitat che accoglie momenti fondamentali: gli ultimi pensieri del giorno che finisce, i primi del mattino, l’affettività, rilassarsi, leggere protetti da distrazioni, meditare, parlare con il nostro partner o i nostri figli, prendersi una pausa”.
La collezione Sedona prende il nome dalla cittadina americana nascosta tra le misteriose montagne di roccia rossa e i boschi maestosi alle porte del deserto dell’Arizona. Un letto, una panca e un pouf caratterizzati da forme generose ispirate alla bellezza naturale della regione, ai canyon modellati dalla forza erosiva del vento e dell’acqua. Forme piene rese gentili dall’assenza di spigoli e, allo stesso tempo, vitali nel sorprenderci con una leggerezza visiva in grado di ricreare un ambiente intimo e accogliente.
Galleria
Patricia Urquiola
Da oltre vent’anni è una delle figure più importanti nel mondo del design contemporaneo e icona della progettazione femminile. Dopo la laurea nel 1989 al Politecnico di Milano con Achille Castiglioni, incontra diverse personalità di spicco che contribuiscono a delineare il suo percorso: Achille Castiglioni, di cui diventa assistente nel corso di disegno industriale, Vico Magistretti, con cui collabora all’interno dell’ufficio sviluppo prodotto di De Padova, Piero Lissoni ed infine Patrizia Moroso. I suoi lavori spaziano dalla creazione di oggetti ad allestimenti, progetti architettura, showroom, alberghi, scenografie e case private.
Molti sui prodotti sono presenti nelle collezioni del MoMA di New York, del Musée des Arts decoratifs di Parigi, del Vitra Design Museum, del Victorian & Albert Museum di Londra e del Museo della Triennale di Milano.

